Per me e mio fratello Simone, la Fiera di San Matteo era un evento da non perdere.
Ogni anno in occasione della Fiera, la mattina presto mio padre ci svegliava e noi con entusiasmo lo seguivamo. Ci portava al Prà dela Fera, nell’ora zona industriale, dove aveva luogo la Fera de San Matè.
La mostra zootecnica di tutti i capi di bestiame, ora si svolge presso il Piazzale Guardi, molto prima nella Piazza Cei antistante il Ristorante Pizzeria Vecchia Canonica, ma fino a qualche anno fa aveva luogo proprio nel Prà dela Fera. Ed è proprio lì che si svolge nei miei ricordi più nostalgici.
la mattina presto..
Scendevamo a piedi verso il Prà e la prima cosa che trovavamo erano file e file di trattori e veicoli agricoli in vendita, poi piccole bancarelle di articoli e vestiario da lavoro, svoltando poi verso sinistra, lì a destra finalmente tantissime mucche..ma non solo, anche tori, vitelli e maiali pronti per la Fiera.
A colazione, solo per quella giornata, panino, würstel e senape..e non si tornava a casa senza il tipico grembiulino blu alla tirolese.
Per noi era anche l’occasione per incontrare gli zii, anche loro contadini, e non poteva mancare lo zio di papà, che saliva dalla Val di Non. Per trovarlo nella folla, io e Simone, sulle spalle del papà, percorrevamo con lo sguardo tutta la folla di persone e animali, fin che non trovavamo un cappello storto.. ed eccolo lì sotto, lo zio Livio intento a contrattare con qualcuno.
l’innocenza..
Sì, lo so, è semplicemente una Fiera, ma nei miei ricordi di bambina era molto di più, avevo la sensazione di partecipare a qualcosa di grande, di importante, che condividevo con mio papà e mio fratello.
l’importanza..
Oggi la Fiera è diventata una semplice ‘gara’ di bellezza, ma allora era il vero e proprio evento commerciale agricolo.
Dai racconti che ho sempre udito in famiglia, la giornata della fiera era un appuntamento molto sentito ed atteso da tutti i contadini della Valle di Sole. Una volta scesi dall’alpeggio con la mandria, i mezzadri trascorrevano qualche giorno a casa a pulire e abbellire gli animali per poi riprendere il viaggio per Malè a piedi e partecipare al mercato e alla compravendita degli animali. Le pulivano per bene, lucidavano loro le corna e gli mettevano al collo i sampogni, campanacci, più belli. Alla fine della giornata, veniva eletta la Reginetta delle Manze.
dal racconto della nonna..
Mentre suo padre era intento a lucidare le corna della sua mucca più bella, un paesano passandogli vicino gli disse: “se ses bon da farghe le corna a to moglie come le has fate e sta vaca, ses brao!”
In occasione della Fiera di San Matteo di quet’anno, il 19 e 20 settembre 2015, il Ristorante Pizzeria Vecchia Canonica ha deciso di aggiungere al menù due dei piatti tipici della tradizione Solandra: Minestrone di Trippa e Trippa con Crostoni e Canederlo di Pane.
Vieni a trovarci..